SCIENZA DELLA DISTRUZIONE
Tu sei ricco di famiglia, non hai avuto problemi a laurearti, ti hanno dato il lavoro che volevi e guadagni un mucchio di soldi, hai una bella casa in città, una al mare e una al lago, sei intelligente, determinato, appezzato, hai gusto, sia cucinare e hai un diploma da somellier, ti stimi incredibilmente perché hai trovato lo swing perfetto per ogni campo di golf, e quando hai tempo (mai) ti scegli un paio di ragazze giuste e te le porti in barca a vela nelle isole greche. Ci starebbero tutte e due, magari insieme, ma tu sei troppo stressato, non ti si rizza se non hai con te della coca, non Cola.
Per questo non ti stimi poi così tanto, ma è un problema minore, |
basta andare alle terme per disintossicarsi, partire per le Maldive, alzare sempre la voce in ufficio, accelerare i ritmi di lavoro senza bisogno, trattare male i dipendenti e… tutti ti rispettano, forse non ti amano ma chi se ne frega, ti temono! Le donne cadono ai tuoi piedi, le banche cadono ai tuoi piedi, le pedicure cadono ai tuoi piedi, i lustrascarpe cadono ai tuoi piedi e lavateli ogni tanto!
Eppure, eppure, eppure, ti manca qualcosa, quel non so che… potrebbe essere… il profumo sbagliato, l’abito sbagliato, il materasso sbagliato, la sauna sbagliata, l’amico sbagliato, è tutto sbagliato, è tutto da rifare, gli altri sbagliano, sbagliano sempre! Tu sei il padrone, tu sei il predone, tu sei il supremo… ma sei depresso, triste, nervoso, ansioso, irascibile, demotivato, preoccupato per il futuro, il presente, il passato, soffri d’insonnia, di invidia, il tuo rapporto con il cibo sta diventando preoccupante come il tuo rapporto con le palestre. Mangi e ti alleni troppo o troppo poco, hai un fitness bulimico, anoressico, epilessico, convesso, retlofesso, incostante, inconcludente, mancante, deficiente! Bevi solo un whisky e quattro Negroni, poi bevi solo acqua minerale, naturale, hai l’ulcera, le palpitazioni, un’incipiente calvizie, l’alopecia fulminante e i capelli bianchi, la carie binaria e la carta d’identità scaduta da tre anni. Diciamocelo francamente, tu sei arrivato alla meta da tutti sognata: sei un uomo di successo! Da cosa si capisce? Dalla miopia, dalla pancetta, dall’ipocondria? No. Dal volante di pelle del tuo spider, che puzza di sudore ed ha il colesterolo altissimo. E non serve lavarsene le mani, trasudano di trigliceridi.
E’ giunto il momento di definire il tuo indefinibile malessere chiamandolo con il suo nome: frustrazione. Vorresti salire ancora più in alto, ma non ci riesci, ti senti stanco, perciò pensi di essere un imbecille, ma non è vero, tu sei un cretino. Ti arrovelli, perché meriteresti un posto di maggior prestigio, più in alto, più alto, ma di profilo che è la tua parte migliore, si vede anche nelle fotografie. Si chiama “Ipertrofia dell’Ego”. E’ il bisogno di più prestigioso, di prestigiosissimo, di fama, gloria, potenza: ti spettano di diritto. Avresti potuto studiare da papa, da pappa, da gangster, da imperatore, ma la tua famiglia non ti ha capito. La dissonanza, il non senso di altre dilettevoli attività secondarie, non ti rende più felice: spegnere le cicche sul pavimento di casa non appena la colf ha finito di dare la cera, e poi urlarle dietro che la prossima volta la licenzi. Cambiare la camicia sei volte il giorno, domandare in prestito la macchina al tuo sottoposto per andare a puttane, ben sapendo che lui aveva un appuntamento la sera stessa. Oppure, che bello, umiliare nel dopo cena la p.r. di quella piccola azienda che ha bisogno di quel favore per non fallire pretendendo un rapporto orale in macchina, o la sodomia nel gabinetto stesso del ristorante, far tagliare le unghie troppo lunghe alle tue segretarie innamorate del fattorino, ma anche rubare alla Rinascente costosi profumi, mutande e sacchetti della spazzatura, sfiorare in macchina le vecchiette sulle strisce pedonali con il tuo Ferrari. Niente, non ti illudere: continuerai a scendere nell’abisso del vuoto assoluto; devi renderti conto che stai per diventare il nulla.
Allora dovrai accettare l’idea che la tua vera natura di essere libero aborre questi inutili status symbol. Per essere te stesso non ne hai bisogno, al contrario tu potrai diventare veramente forte, affrancandoti da ogni obbligo, solo quando non avrai più neanche un centesimo. Tu, amico mio, hai bisogno di cambiare scena. Tu, speri in una dissolvenza incrociata per ritrovarti in un altro film. Se il tuo desiderio recondito, quello più vero, è di essere veramente libero, sappi che iniziando a distruggere quello che credi di possedere, avrai fatto il primo passo verso la felicità. Se metterai in pratica la scienza della distruzione, ti ritroverai lanciato verso l’annientamento e la spogliazione, e ben presto più che sulla buona strada sarai ridotto sul lastrico. Ti avverto, non sarà facile, il successo è come una droga pesante da cui è difficilissimo disintossicarsi. Dovrai lottare. Devi affidarti ad uno specialista, che ti insegnerà le tecniche giuste, per gradi: i risultati migliori e duraturi non si ottengono con l’improvvisazione e gli sforzi violenti, ma bensì con una scientifica costanza penetrativa. Chiarezza, fiducia in te, coraggio, insomma le stesse qualità che potresti aver usato (se non ti ha aiutato sempre e soltanto la tua famiglia) per arrivare al vertice, e poi al gorgo che ti soffoca la cartilagine laringea.
Ora le utilizzerai per distruggere metodicamente il tuo falso benessere. Devi scendere, scendere, scendere, passo dopo passo, dalla scala del successo al sottoscala dell’indigenza.
Eppure, eppure, eppure, ti manca qualcosa, quel non so che… potrebbe essere… il profumo sbagliato, l’abito sbagliato, il materasso sbagliato, la sauna sbagliata, l’amico sbagliato, è tutto sbagliato, è tutto da rifare, gli altri sbagliano, sbagliano sempre! Tu sei il padrone, tu sei il predone, tu sei il supremo… ma sei depresso, triste, nervoso, ansioso, irascibile, demotivato, preoccupato per il futuro, il presente, il passato, soffri d’insonnia, di invidia, il tuo rapporto con il cibo sta diventando preoccupante come il tuo rapporto con le palestre. Mangi e ti alleni troppo o troppo poco, hai un fitness bulimico, anoressico, epilessico, convesso, retlofesso, incostante, inconcludente, mancante, deficiente! Bevi solo un whisky e quattro Negroni, poi bevi solo acqua minerale, naturale, hai l’ulcera, le palpitazioni, un’incipiente calvizie, l’alopecia fulminante e i capelli bianchi, la carie binaria e la carta d’identità scaduta da tre anni. Diciamocelo francamente, tu sei arrivato alla meta da tutti sognata: sei un uomo di successo! Da cosa si capisce? Dalla miopia, dalla pancetta, dall’ipocondria? No. Dal volante di pelle del tuo spider, che puzza di sudore ed ha il colesterolo altissimo. E non serve lavarsene le mani, trasudano di trigliceridi.
E’ giunto il momento di definire il tuo indefinibile malessere chiamandolo con il suo nome: frustrazione. Vorresti salire ancora più in alto, ma non ci riesci, ti senti stanco, perciò pensi di essere un imbecille, ma non è vero, tu sei un cretino. Ti arrovelli, perché meriteresti un posto di maggior prestigio, più in alto, più alto, ma di profilo che è la tua parte migliore, si vede anche nelle fotografie. Si chiama “Ipertrofia dell’Ego”. E’ il bisogno di più prestigioso, di prestigiosissimo, di fama, gloria, potenza: ti spettano di diritto. Avresti potuto studiare da papa, da pappa, da gangster, da imperatore, ma la tua famiglia non ti ha capito. La dissonanza, il non senso di altre dilettevoli attività secondarie, non ti rende più felice: spegnere le cicche sul pavimento di casa non appena la colf ha finito di dare la cera, e poi urlarle dietro che la prossima volta la licenzi. Cambiare la camicia sei volte il giorno, domandare in prestito la macchina al tuo sottoposto per andare a puttane, ben sapendo che lui aveva un appuntamento la sera stessa. Oppure, che bello, umiliare nel dopo cena la p.r. di quella piccola azienda che ha bisogno di quel favore per non fallire pretendendo un rapporto orale in macchina, o la sodomia nel gabinetto stesso del ristorante, far tagliare le unghie troppo lunghe alle tue segretarie innamorate del fattorino, ma anche rubare alla Rinascente costosi profumi, mutande e sacchetti della spazzatura, sfiorare in macchina le vecchiette sulle strisce pedonali con il tuo Ferrari. Niente, non ti illudere: continuerai a scendere nell’abisso del vuoto assoluto; devi renderti conto che stai per diventare il nulla.
Allora dovrai accettare l’idea che la tua vera natura di essere libero aborre questi inutili status symbol. Per essere te stesso non ne hai bisogno, al contrario tu potrai diventare veramente forte, affrancandoti da ogni obbligo, solo quando non avrai più neanche un centesimo. Tu, amico mio, hai bisogno di cambiare scena. Tu, speri in una dissolvenza incrociata per ritrovarti in un altro film. Se il tuo desiderio recondito, quello più vero, è di essere veramente libero, sappi che iniziando a distruggere quello che credi di possedere, avrai fatto il primo passo verso la felicità. Se metterai in pratica la scienza della distruzione, ti ritroverai lanciato verso l’annientamento e la spogliazione, e ben presto più che sulla buona strada sarai ridotto sul lastrico. Ti avverto, non sarà facile, il successo è come una droga pesante da cui è difficilissimo disintossicarsi. Dovrai lottare. Devi affidarti ad uno specialista, che ti insegnerà le tecniche giuste, per gradi: i risultati migliori e duraturi non si ottengono con l’improvvisazione e gli sforzi violenti, ma bensì con una scientifica costanza penetrativa. Chiarezza, fiducia in te, coraggio, insomma le stesse qualità che potresti aver usato (se non ti ha aiutato sempre e soltanto la tua famiglia) per arrivare al vertice, e poi al gorgo che ti soffoca la cartilagine laringea.
Ora le utilizzerai per distruggere metodicamente il tuo falso benessere. Devi scendere, scendere, scendere, passo dopo passo, dalla scala del successo al sottoscala dell’indigenza.
PRINCIPIO DI FAUST
OGNI ESSERE UMANO
SALITO AL MASSIMO LIVELLO DI BENESSERE
PUÒ SCENDERE AL MINIMO LIVELLO DI SUSSISTENZA
UTILIZZANDO GLI STESSI SPIETATI METODI D’AZIONE
OGNI ESSERE UMANO
SALITO AL MASSIMO LIVELLO DI BENESSERE
PUÒ SCENDERE AL MINIMO LIVELLO DI SUSSISTENZA
UTILIZZANDO GLI STESSI SPIETATI METODI D’AZIONE
Il principio di Faust ti assicura la miseria, purché tu voglia perseguire con tutto te stesso l’insuccesso! Impara ad usare la scienza della distruzione!ifiche.