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Apocalissi in Bassa Frequenza

brava, brava mariarosa

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La mia Torino era operaia, studentesca, impiegatizia, piccolo borghese, intellettuale, incazzata nera, incazzata rossa, incazzata granata, invasa da emigrati, terroristi, banditi gentiluomini, giostrai, circensi ed artisti disperati, ché speravano in un futuro... a Milano. Serbava solo vecchi tram sferraglianti e filobus verdi, per far muovere la sua gente, e le fermate erano molto più vicine l'una all'altra; era viva, icastica, vigorosa. "Pregava" Maria Ausiliatrice, Gramsci, Don Bosco, Bakunin e De Gasperi, ma anche invocava il ritorno dei Savoia e rimpiangeva Mussolini.
Tifava per Fred Buscaglione e Rita Pavone, rideva e si commuoveva con Erminio Macario, Roberto Balocco e Gipo Farassino, ma…cos’è sta roba che c’ho sotto i piedi, uscendo ogni giorno? Una salma che porta lo smoking in zona centrale, una signora morta che si finge ricca e si è fatta il lifting! Una regale d’antan andata in malora, che costruisce stadi inutili, metropolitane per nani anoressici e grattacieli che andrebbero bene al mercato dell’usato negli Emirati Arabi! E a ben vedere… non è più pulita di quaranta anni fa… polveri sottili a parte e ferodi dei tram che disgregano le carrozzerie della macchine posteggiate, è un cimitero di nuovi cantieri abbandonati, vecchie fabbriche in ristrutturazione, passanti ferroviari interminabili, palazzi diroccati. E’ un inciampo continuo sui marciapiedi a pezzi, uno slalom impressionante fra cubetti di porfido divelti, mendicanti, buche piene d'acqua, venditori ambulanti, cacche di cani, bicchieri di plastica, lattine, avanzi gastronomici seminati in ogni angolo, automobilisti isterici che stirano sulle strisce vecchi e bambini, e zombi pencolanti, con lo sguardo perso nel vuoto, con orecchie e dita sempre impegnate da telefonini e aggeggi di vario tipo, che camminano urtandosi, senza chiedersi nemmeno scusa. Un degrado da leviatano fluviale, perché qui non c’è neppure il mare: “Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso di unguenti. Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le bestie più superbe". La Bibbia, Giobbe, 41.

Ah, ma voi mi dite, questa è l’Europa! Il centro storico è magnifico, pedonalizzato, adorno, infiocchettato come una location di Dolce & Gabbana per turisti gay. Almeno non ci sono più i tetri miasmi della Ceat e delle Ferriere, il fragore della Grandi Motori, le polveri soffocanti del Gruppo Finanziario Tessile, e l'inutile vita creata da migliaia di boite dell’indotto!!
Perdonatemi, ma voi, forse, non vi rendete conto di quanto abbiamo perso: Fiat, Rai, Sip, Urmet, Snia Viscosa, Ceat, Gruppo Finanziario Tessile, Venchi Unica, Lancia, Bertone, Pininfarina, Italdesign, Italgas, Borsa Valori e Borsa Merci, Manifattura Tabacchi, Martini & Rossi, Carpano, Chiavacci, Facis, Indesit, Grandi Motori, Penne Aurora, Officine Savigliano, Acciaierie Ferrero, Caramelle Leone, Utet, Microtecnica, Grandi Motori, Teksid, Cotonificio Leumann, Nebiolo, Ansaldo, Silma, Ilte, Seat Pagine Gialle, Delta Acciaiai, Riv Skf, Streglio, Mazzonis, Moré, Cotonifici Val Susa, Erba farmaceutica… e i giornali? Stampa Sera, Gazzetta del Popolo, Radiocorriere TV, L’Unità, Tutto Sport, Famiglia Cristiana, Illustrato Fiat, Lotta Continua… andiamo avanti con le assicurazioni, le banche, i cinema? Meglio di no.
Che cavolo ne pensate allora?
"Torino è una grande città europea!"
Avete la testa di marmo; se perdiamo anche la Marco Antonetto con l'omonimo digestivo e la dolce Euchessina, possiamo andare a ca... scusate, al gabinetto.

Geremiade di sventure: miserevole provincia dormiente, che vive sugli allori ed emana un crescente  odore di sudore stantio. N
auseabonda sposa deceduta, che pulsa di umori assordanti, danzati da ex viventi, accecati da cocktail sabbatici, mentre ragazzette sedicenni fanno l'amore nei cessi delle discoteche col primo arrivato (che non sarà l'ultimo venuto). Gli allegri amichetti riprendono la copula orale e onananistica con i telefonini, per postarla sui social network... ma non sentite l'urlo pietrificato delle paripatetiche quindicenni e delle loro madri quarantenni, che si danno per pochi euro nella pausa pranzao in palestre e centri masaggi, per soddisfare inutili bisogni di futili cose.
Pensate anche alle Bande Bassotti dei consiglieri regionali furbetti, ai  pannoloni geriatrici dei disgraziati con 400 euro di pensione, ai profumi scadenti delle badanti, ai mercati del cioccolato, del gelato, dei rigattieri, dei prodotti biologici da fiera di paese, ai kebab e ai sushi bar, alla canapa indiana per raggazzotti che sperano di essere rivoluzionari! A chi serve la vernice spray sparsa ovunque da graffitisti poco artisti e tanto zozzoni?
Fumano intanto le sigarette consumate in fretta fuori dai “call center di concentramento”, bivacchi crepuscolari di sbandati, assiderati, in questa "ritirata di Russia".
E in ogni angolo notturno vomito e piscio, quelli della movida delle precarie e dei precari con due lauree e sei master, che stazionano agli angoli dei bar ogni sera, e parlano, parlano, riversando nel nulla oceani di cazzate. Sognano New York, Barcellona, Stoccolma, ma domattina telefoneranno a voi per rompervi i coglioni e rifilarvi nuove tariffe telefoniche, creme anti smagliature, centrifughe per squisiti succhi di finocchio, mentre pensano al disco o al libro di successo, che prima o poi presenteranno ad amici e parenti alla Libreria Feltrinelli o al Circolo dei Lettori. Chissà che qualcuno li chiami per partecipare ad un talent show!! Torino, di talento ne ha da... comprare, e anche il fascino scarseggia, ma non il Fassino... a tal proposito vi propongo una breve lirica ermetica di mia de-composizione:

E’ ora di migrare  
Fassino caprino,

senza barba semita,
scheletro bambino,

il dolore liberista,

in quella faccia secca,
come osso di seppia.
E’ ora di migrare.


Per fortuna abbiamo ancora la gloriosa Antonio Bertolini, (trasferita a Brescia) che grazie al suo lievito vanigliato ci permette di infornare ottime torte che sanno d’antica fiaba. Cantiamo insieme, per la nostra bella trapassata: “Brava brava Mariarosa ogni cosa sai far tu, qui la vita è sempre rosa solo quando ci sei tu!”

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Consolati guardando i Caroselli di Mariarosa!

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