POESIA
Orizzonti di sabbia
A Daniele Povero cuore, il soldatino di stagno è stanco, mentre nuvole chiare velano la sonnolenza dei colli. Tenero cuore, anch’io persi gambe e braccia e vite, eppure andai e vado, piccola vedetta lombarda, colpita a morte, vado. Cuore trafitto, spesso sogno paradisi di sabbia, orizzonti di luce e il falco veleggiante, così lascio che il mio petto esulti, nella fierezza delle sue chiare lacrime occulte, mentre sorge la luna sugli orti. Cuore inchiodato, riprendere il cammino verso l’oriente, dove ancora s’attende la tua armonia, il tuo urlare agli angeli la privazione, sola compagna, d’ogni essere. Cuore morente, se risposta non viene, salire sul campanile e pigramente dormire, lasciarsi cullare dall’Eterno amore, soldatino di stagno, fratello. |