TURISTA IN AFRICA
Racconto Macumba ricevuto in telescrittura
Il suo corpo è povero, ma possiede la Via, anche se ribelle, è costretto a seguirla. La vita cosmica è sempre felice. Lei desidera essere giusta, pur non volendo, povera viaggiatrice dello spirito dentro una carne debole, tesoro illimitato. Un ricco possidente, con tanti acri di terra, animali, servi e splendide case, si fa largo tra la folla in veste d’uomo importante, utilizzava strani incantesimi e talismani. Per lei in un istante il tempo è terminato, il fulmine di un giorno ha deciso già di allontanarsi da qui, che decadenza la realtà, che differenza un istante fa. |
Guardate lo sguardo e sentite il respiro di chi è qui, accanto, chiaro vedi, chiaroveggenza, è così, è così, è così, semplicemente in quella notte che insegna, pensaci, medita qualcosa per farla soffrire di più. Tradimento! Ed ora conduce un’esistenza solitaria.
Lui invitava a casa, coloro che passavano lungo gli argini del fiume.
Una sola, piccola, chiazza di pelle e un giro di lingua sulle umide labbra, bastò per decidere l’immolazione. Girò tra le tavolate, guardando non curante, nelle tazze e nei piatti, è vide stupende fanciulle che parlavano e ridevano. Turiste.
Disprezzava il lavoro, gli animatori, le guide, e credeva nell’immortalità arrogante del cibo e del vino.
Postfazione: lei, parlò forte, ostentando domande e agitò la bottiglia e fece scivolare nel bicchiere ancora vino: a quel punto si fece largo tra la folla, sull’argine della mensa, avvicinandosi con lieta canzone.
Improvvisamente la tristezza del corpo solo fremette in lei, notandolo. Lo avrebbe scoperto presto, nell’imminente viaggio.
Si mossero, e disse loro di riposare sulle stuoie, davanti alla sua casa. Non aggiunse altro, poi sedeva tranquillo e osservava.
Poteva ammirarne l’affascinante volto al chiarore del fuoco da campo, ma lei arrestava i ladri che sanno distinguere il bene ed il male, ma nonostante ciò commettono crimini.
Si mostrava calma, Margherita, ma il suo cuore era furioso, essendo il figlio esemplare del re del villaggio, non la toccava per non far torto alla notte, al luogo, agli antenati.
Senza parole iniziò il safari, mano nella mano, e il pescatore continuava a raccogliere il pesce; non si mosse, non li guardò passare, non aprì bocca, mentre si nascondevano nel fitto canneto.
E così? L’amo? Segregati e stregati in minuscolo spazio, il principe disse, sorridendo, di voler utilizzare la sua virilità già attiva a proprio vantaggio. Era particolarmente attratto dagli occhi e dal corpo sinuoso, ma fu invitato al sontuoso esilio, senza avvertire dolore per lo smacco. Neppure lei avvertì sofferenza, ma solo affanno. La strada stretta, il vicolo nel retro, eccitano le fantasie più ferine e innocenti.
Qui gli spiriti parlano chiaro: volarono verso il lato buio della luna, a lungo, gemendo, mormorando e digrignando. Il dopo sarebbe stato triste e infelice; la piccola riva e l’immortale bambù hanno giocato un brutto scherzo ai peccatori.
All’improvviso una musica di tamburi stava salendo tra i bagliori delle torce. Si guardarono con un cenno d’intesa, lasciarono la tana per seguire il gruppo eccitato.
“Le montagne potranno crollare e scomparire ma tu con la tua virilità feroce hai vinto il mio cuore, per sempre.”
Quando i suoi occhi si furono abituati al buio, si guardò attorno frastornato, “Di ciò non mi curo, kidunia nyeupe mchawi, (sensuale strega bianca), sono felice della mia vita, puoi andare...” disse, metà in inglese e metà in swahili.
“Oh, sono stata stolta e orgogliosa, dolce fratello, e ti chiedo perdono dell’offerta inadeguata. Ogni capodanno tutti si augurano salute, felicità e prosperità, ma dentro di me qualcosa s’è spezzato.”
"Ora conduco un’esistenza solitaria. Ho sposato un brasiliano e dopo un anno l'ho rispedito al suo Paese, perché non trovava lavoro in Italia. Sono in pensione e vado soltanto in bicicletta. Ho adottato un bambino del terzo mondo".
Lui invitava a casa, coloro che passavano lungo gli argini del fiume.
Una sola, piccola, chiazza di pelle e un giro di lingua sulle umide labbra, bastò per decidere l’immolazione. Girò tra le tavolate, guardando non curante, nelle tazze e nei piatti, è vide stupende fanciulle che parlavano e ridevano. Turiste.
Disprezzava il lavoro, gli animatori, le guide, e credeva nell’immortalità arrogante del cibo e del vino.
Postfazione: lei, parlò forte, ostentando domande e agitò la bottiglia e fece scivolare nel bicchiere ancora vino: a quel punto si fece largo tra la folla, sull’argine della mensa, avvicinandosi con lieta canzone.
Improvvisamente la tristezza del corpo solo fremette in lei, notandolo. Lo avrebbe scoperto presto, nell’imminente viaggio.
Si mossero, e disse loro di riposare sulle stuoie, davanti alla sua casa. Non aggiunse altro, poi sedeva tranquillo e osservava.
Poteva ammirarne l’affascinante volto al chiarore del fuoco da campo, ma lei arrestava i ladri che sanno distinguere il bene ed il male, ma nonostante ciò commettono crimini.
Si mostrava calma, Margherita, ma il suo cuore era furioso, essendo il figlio esemplare del re del villaggio, non la toccava per non far torto alla notte, al luogo, agli antenati.
Senza parole iniziò il safari, mano nella mano, e il pescatore continuava a raccogliere il pesce; non si mosse, non li guardò passare, non aprì bocca, mentre si nascondevano nel fitto canneto.
E così? L’amo? Segregati e stregati in minuscolo spazio, il principe disse, sorridendo, di voler utilizzare la sua virilità già attiva a proprio vantaggio. Era particolarmente attratto dagli occhi e dal corpo sinuoso, ma fu invitato al sontuoso esilio, senza avvertire dolore per lo smacco. Neppure lei avvertì sofferenza, ma solo affanno. La strada stretta, il vicolo nel retro, eccitano le fantasie più ferine e innocenti.
Qui gli spiriti parlano chiaro: volarono verso il lato buio della luna, a lungo, gemendo, mormorando e digrignando. Il dopo sarebbe stato triste e infelice; la piccola riva e l’immortale bambù hanno giocato un brutto scherzo ai peccatori.
All’improvviso una musica di tamburi stava salendo tra i bagliori delle torce. Si guardarono con un cenno d’intesa, lasciarono la tana per seguire il gruppo eccitato.
“Le montagne potranno crollare e scomparire ma tu con la tua virilità feroce hai vinto il mio cuore, per sempre.”
Quando i suoi occhi si furono abituati al buio, si guardò attorno frastornato, “Di ciò non mi curo, kidunia nyeupe mchawi, (sensuale strega bianca), sono felice della mia vita, puoi andare...” disse, metà in inglese e metà in swahili.
“Oh, sono stata stolta e orgogliosa, dolce fratello, e ti chiedo perdono dell’offerta inadeguata. Ogni capodanno tutti si augurano salute, felicità e prosperità, ma dentro di me qualcosa s’è spezzato.”
"Ora conduco un’esistenza solitaria. Ho sposato un brasiliano e dopo un anno l'ho rispedito al suo Paese, perché non trovava lavoro in Italia. Sono in pensione e vado soltanto in bicicletta. Ho adottato un bambino del terzo mondo".