MANNA DEGLI ANGELI
Il gioco voleva essere innocente, eppure entrambi sapevamo come si sarebbe concluso. Poker streap, per passare un po’ di tempo in quello assolato pomeriggio d’estate.
Lui era un ragazzino di quindici anni, biondo, con il sorriso furbetto, due gambe ed un sederino niente male. L’altro, più anziano, faceva il finto tonto, mostrando all’amichetto una rivista fotografica sexy, piena di donnine in reggiseno e mutandine. Del poker si seppe poco, si esaurì nel volger di un lampo, con la vittoria di uno dei due. Ché a nessuno importava niente. La partita decisiva fu l’ultima, quando calarono le mutande. |
Sbirciarono in basso ed ebbero fame, senza dirlo. Poi, belli belli, si distesero sul letto e decisero di masturbarsi guardando le foto delle signorine discinte in bianco e nero.
Che futile pretesto, subito abbandonato! Il più anziano propose: “Ci masturbiamo a vicenda?”, l’altro, fingendo stupore, disse: “Io te e tu me?”
Silenzio, passaggio di mani sui pubi eretici, e via, su e giù, giù e su, con un malevolo carico di sensi di colpa: mugolii, contenuti, non ci si poteva lasciare andare!… proteste del più giovane, così vengo subito, fai piano! Ma l’atto era concluso e il biondino venne, schizzando tutto in un fazzoletto pulito. L’altro pretese la continuazione e resistette, vergognosamente, poggiando la mano destra sulla coscia morbida e levigata dell’amico.
Resistette per protrarre il piacere… sentì l’impulso di prenderne il membro floscio in mano per trastullarlo, sentì ma non colse la veemente necessità di quanto non avrebbe fatto: metterglielo in bocca, farselo succhiare, poi ribaltarlo e strofinarglielo tra le chiappe, lentamente, ascoltando il glande che si perdeva gioioso nel dolce sfintere, allargandolo con grazia… lentamente, morbidezza contro morbidezza, dilatazione per dilatazione, sino ad entrare delicatamente, piano, solo la cappella… sarebbe stata la prima volta, e lì sarebbe venuto, non avrebbe saputo sopportare un rapporto più lungo e profondo.
Ma col passare del tempo gli incontri sarebbero divenuti seri e onerosi… era certo. Sarebbero cresciuti insieme nel darsi piacere, diventando veri esperti dei giochi più raffinati, audaci e squilibrati. Sarebbero diventati dei veri omosessuali, dei froci, pederasti! Ma questo non avvenne mai, lui lo allontanò bruscamente, per sempre, iniziando a corteggiare mille ragazze e donne, fino a sposarsi.
Alla vigilia del processo il Mostro spiegò nell’intervista esclusiva al “Corriere Regionale”, che era stata una voce interiore, rauca ed ossessionante, a spingerlo la prima volta e ad incoraggiarlo in seguito… quando nel pomeriggio invitava i ragazzini consenzienti a casa, mentre sua moglie era al lavoro, e prometteva loto soldi, sigarette, alcolici e regali.
Dopo essersi allietati reciprocamente, guardando delle riviste sexy con foto artistiche in bianco e nero, il Mostro era costretto ad alzarsi di scatto ed a versarsi un bicchiere di vino rosso per... sopprimere l'animaletto, che gemeva assai, mentre gli stringeva forte il collo: dopo, finalmente, poteva sorridere!
L’esecuzione era accurata, la conservazione in formalina altrettanto. Un drappello di pederasti morti! La polizia li trovò nelle loro teche in quella grande soffitta ombrosa, all’ultimo piano del palazzone di dodici piani, dove viveva da molti anni.
Se guardi a lungo dentro l'abisso, l'abisso ti tirerà dentro e nel mondo dell'ignoto perderai i contatti con la realtà, se non hai qualcuno che ti spieghi quantomeno i rituali della diversità gioiosa. Meglio la grigia normalità, perché nulla è più fugace del piacere fisico, nulla è più caduco della torta di compleanno, che prima splende in tutta la sua panna con i canditi e le candeline, poi scompare, sino a diventare un cumulo di briciole, granellini, zuccherini multicolori e sbafi di crema immangiabile, sparsa sul piatto di portata. Essa muta come i fiori di ciliegio all’apparire del caldo afoso. E dopo l’abbuffata, gli effluvi di rum aleggiano nell’aria e prendono lo stomaco.
Quindi, che senso avrebbe dire che un uomo fece l’amore 2356 volte con sua moglie, 1980 con altre donne, masturbò 590 ragazzi e mangiò 88 fette di torta di compleanno, ebbe gli occhi azzurri e le guance grassocce, e trascorse il resto della sua vita in prigione? Perchè dire che fu anche un bravo padre di famiglia e un onesto operaio, quando ormai lui e chi lo attorniava, figli, mogli, madri, padri, zii, amici, amanti e tutte le torte alla panna, reali e immaginabili, saranno polvere? Niente panna! Solo l’anima, come lo zucchero vaniglinato “Manna degli Angeli”, può farti gustare una torta morbida come la luce, che non si spegnerà mai!
Che futile pretesto, subito abbandonato! Il più anziano propose: “Ci masturbiamo a vicenda?”, l’altro, fingendo stupore, disse: “Io te e tu me?”
Silenzio, passaggio di mani sui pubi eretici, e via, su e giù, giù e su, con un malevolo carico di sensi di colpa: mugolii, contenuti, non ci si poteva lasciare andare!… proteste del più giovane, così vengo subito, fai piano! Ma l’atto era concluso e il biondino venne, schizzando tutto in un fazzoletto pulito. L’altro pretese la continuazione e resistette, vergognosamente, poggiando la mano destra sulla coscia morbida e levigata dell’amico.
Resistette per protrarre il piacere… sentì l’impulso di prenderne il membro floscio in mano per trastullarlo, sentì ma non colse la veemente necessità di quanto non avrebbe fatto: metterglielo in bocca, farselo succhiare, poi ribaltarlo e strofinarglielo tra le chiappe, lentamente, ascoltando il glande che si perdeva gioioso nel dolce sfintere, allargandolo con grazia… lentamente, morbidezza contro morbidezza, dilatazione per dilatazione, sino ad entrare delicatamente, piano, solo la cappella… sarebbe stata la prima volta, e lì sarebbe venuto, non avrebbe saputo sopportare un rapporto più lungo e profondo.
Ma col passare del tempo gli incontri sarebbero divenuti seri e onerosi… era certo. Sarebbero cresciuti insieme nel darsi piacere, diventando veri esperti dei giochi più raffinati, audaci e squilibrati. Sarebbero diventati dei veri omosessuali, dei froci, pederasti! Ma questo non avvenne mai, lui lo allontanò bruscamente, per sempre, iniziando a corteggiare mille ragazze e donne, fino a sposarsi.
Alla vigilia del processo il Mostro spiegò nell’intervista esclusiva al “Corriere Regionale”, che era stata una voce interiore, rauca ed ossessionante, a spingerlo la prima volta e ad incoraggiarlo in seguito… quando nel pomeriggio invitava i ragazzini consenzienti a casa, mentre sua moglie era al lavoro, e prometteva loto soldi, sigarette, alcolici e regali.
Dopo essersi allietati reciprocamente, guardando delle riviste sexy con foto artistiche in bianco e nero, il Mostro era costretto ad alzarsi di scatto ed a versarsi un bicchiere di vino rosso per... sopprimere l'animaletto, che gemeva assai, mentre gli stringeva forte il collo: dopo, finalmente, poteva sorridere!
L’esecuzione era accurata, la conservazione in formalina altrettanto. Un drappello di pederasti morti! La polizia li trovò nelle loro teche in quella grande soffitta ombrosa, all’ultimo piano del palazzone di dodici piani, dove viveva da molti anni.
Se guardi a lungo dentro l'abisso, l'abisso ti tirerà dentro e nel mondo dell'ignoto perderai i contatti con la realtà, se non hai qualcuno che ti spieghi quantomeno i rituali della diversità gioiosa. Meglio la grigia normalità, perché nulla è più fugace del piacere fisico, nulla è più caduco della torta di compleanno, che prima splende in tutta la sua panna con i canditi e le candeline, poi scompare, sino a diventare un cumulo di briciole, granellini, zuccherini multicolori e sbafi di crema immangiabile, sparsa sul piatto di portata. Essa muta come i fiori di ciliegio all’apparire del caldo afoso. E dopo l’abbuffata, gli effluvi di rum aleggiano nell’aria e prendono lo stomaco.
Quindi, che senso avrebbe dire che un uomo fece l’amore 2356 volte con sua moglie, 1980 con altre donne, masturbò 590 ragazzi e mangiò 88 fette di torta di compleanno, ebbe gli occhi azzurri e le guance grassocce, e trascorse il resto della sua vita in prigione? Perchè dire che fu anche un bravo padre di famiglia e un onesto operaio, quando ormai lui e chi lo attorniava, figli, mogli, madri, padri, zii, amici, amanti e tutte le torte alla panna, reali e immaginabili, saranno polvere? Niente panna! Solo l’anima, come lo zucchero vaniglinato “Manna degli Angeli”, può farti gustare una torta morbida come la luce, che non si spegnerà mai!