CRONACHE DI SPETTROLINI
Premesse doverose
Spettrolini: il Maestro, l’eccelso cavaliere, il supremo candeliere della senescenza, la manifestazione eterico ufica, che afferma d'essere l'artista satirico più autorevole e inattendibile di tutti i secoli dei secoli, amen, mi ha dettato quest’importante testimonianza sulle origini dell’universo, frutto di lunghe ed estenuanti sedute medianiche. Non so se quanto affermato corrisponda a verità, in ogni modo da quando c'è lui (ahi noi), non ci annoiamo mai. E' apparentemente uno spirito di spirito, come dire? L’anima della compagnia! Quando termina il contatto speriamo sempre |
di non averlo offeso o contrariato, e lo salutiamo dicendo: "Fatti vivo, eh!"
Lo stile di Spettrolini è alto, lirico, possente, a volte lieve, leggero, pesante; folgoranti le figurazioni, i pareri, netti, discordi, aggressivi, melensi, spiazzanti, genuini, artificiosi. In sintesi siamo di fronte a un umorismo lirico di compiutezza selvaggia e strabiliante. Come questo breve carme di sua decomposizione:
Non voglio applausi
ma mattoni in faccia,
vi voglio tanto,
tanto tanto male,
a ben vedere
sono il più imparziale
vi petto in faccia,
senza distinzioni.
Spettrolini continuò per mesi a insegnarmi il significato della vita, dell'arte e del mettila da parte. Naturalmente se un individuo non dotato di immane cultura si ritrovasse di fronte un essere del genere, lo scambierebbe per il demonio, e forse avrebbe ragione, o no.
La tele scrittura col tempo divenne più precisa ed articolata, formando i capitoli che stanno completando l’opera “Origini dell’Universo Mondo Parvaticamente Concepito nel Sacrosanto Diritto di Mentire”.
Lo stile di Spettrolini è alto, lirico, possente, a volte lieve, leggero, pesante; folgoranti le figurazioni, i pareri, netti, discordi, aggressivi, melensi, spiazzanti, genuini, artificiosi. In sintesi siamo di fronte a un umorismo lirico di compiutezza selvaggia e strabiliante. Come questo breve carme di sua decomposizione:
Non voglio applausi
ma mattoni in faccia,
vi voglio tanto,
tanto tanto male,
a ben vedere
sono il più imparziale
vi petto in faccia,
senza distinzioni.
Spettrolini continuò per mesi a insegnarmi il significato della vita, dell'arte e del mettila da parte. Naturalmente se un individuo non dotato di immane cultura si ritrovasse di fronte un essere del genere, lo scambierebbe per il demonio, e forse avrebbe ragione, o no.
La tele scrittura col tempo divenne più precisa ed articolata, formando i capitoli che stanno completando l’opera “Origini dell’Universo Mondo Parvaticamente Concepito nel Sacrosanto Diritto di Mentire”.
Origini dell’Universo Mondo Parvaticamente Concepito nel Sacrosanto Diritto di Mentire
Prima seduta
Dov'è la telecamera?! Non c’è nessuna telecamera, che vergogna, io merito un’esclusiva! Va bene, cari, schifosi esseri umani, m'accingo a dettare il primo illuminante capitolo sulla nascita dell'universo, ma prima sappiate che per salire in alto, verso la Suprema Luce, la Salvezza, il Paradiso, la Gerusalemme Celeste, i Giardini dell’Inviolato, bisogna scendere in basso (verso destra), percorrendo la ripida scala che porta nelle oscure regioni del caos primordiale. Laggiù inizierete a comprendere come ebbe origine la comicità cabalistica aliena e come domina da sempre gli universi, sia in senso spazio temporale, che in senso temporo spaziale, che dir si voglia, se dir si vuole dire.
Trattare una complessa cosmogomia, quando la faccio io, comogosua se la fa un altro, è cosa ardua, arduissima, arduerrima, anzi difficilina.
Cercherò quindi di offrire solo qualche elemento di riflessione come fece Empedocle, che di elementi se ne intendeva. Egli sosteneva che sono quattro: terra, acqua, fuoco e aria. Oggi, però, con l'evolversi delle tecniche di masturbazione filosofica, i dotti sono giunti alla conclusione che essi sono ben otto, numero della imperfezione assoluta: terra, aria, fuoco, acqua, luce, gas, telefono e benzina. Ma c’è un segreto, segretissimo.
Lasciamo perdere l'etere, che usano solo i drogati, e il pneuma che usano solo i ciclisti, e perveniamo all’Elemento Ignoto, o Fattore Clown, il Nulla. Detto così sembra meno che poco, eppure la legge della relatività gnostica ci insegna che il Nulla è ben visibile nei portafogli delle famiglie italiane verso il 13 del mese.
Premessa conclusa: in principio Dio, Allah, Geova, Visnù, o come volete chiamarlo, dormiva profondamente perché non esisteva. E non esistendo non sognava neppure, ma improvvisamente una ventata gelida di Nulla lo svegliò. Si accorse di avere un freddo notevole, e si disse che il suo nome era di certo Grande Ghiacciato, per gli amici G.G. o più semplicemente Gigi.
Da quel momento ebbe un freddo pazzesco, in quanto il riscaldamento autonomo si accendeva quando cacchio gli pareva. Era un Caos, così decise di assumere una cameriera. Gisella, nipote del Dio dell’universo accanto che esisteva da tempo.
Il nostro universo e poi l’uomo, nacquero perché era l'ora di pranzo e la colf, sorda come una campana fessa, non si decideva a servire il Capo. Aveva un bel chiamarla! L'attesa lo irritò moltissimo, tanto che fece un grande big bang! Le vetrate della sala da pranzo tremarono e cadde un prezioso vaso cinese, che lotolando lotolando si frantumò contlo un mulo. I cavalli nella scuderia si imbizzarrirono per il casino, e destarono Gisella che preparò una provetta fumante di brodo. Primordiale primordiale, come piaceva a Lui. Niente da fare, Gigi si spazientì di nuovo e urlò: "Gisella, c’è una bestia nella minestra!"
E lei: "E' ottima sa?! E’ maschio e femmina: zuppa di adamitico verace del golfo!" Egli l'assaggiò ma si ruppe la dentiera nuova, che non era stata ben scongelata.
Questo episodio è narrato negli antichissimi frammenti dei rotoli surgelati del Mar Glaciale Artico, che presto saranno ritrovati dal noto archeologo A Tira Na Bisa, preso QumùGam (*dall'aramagico Mangia Questo).
La parabola in versi dice:
L'adamitico è una cosa,
che la mangi con diletto,
ma se non sgeli il pacchetto,
rompi il dente e fai starnutt!
Ecco il motivo per cui l'uomo è spesso cattivo, imperfetto, freddo: è nato da uno scongelamento.
Gigi, il Grande Ghiacciato, in principio si annoiava, così inventò il campionato di hockey su ghiaccio, ma all'inizio dei tempi non era possibile il pareggio perché‚ non esistevano ancora i supplementari.
Nel mondo di sopra, di mezzo, di sotto e di lato, due forze contrapposte si contendevano il primato in classifica. C'erano i veri angeli o Freezers, spiriti dal sangue caldo, detti anche figli dell’Arcangelo Infreddolito e i demoni sauri, o Fires, esseri dal sangue freddo, detti anche figli dell’Arcangelo Bruciante, che ancora oggi non sanno cucinare un arrosto come si deve, ma riescono a bruciare le anime degli esseri umani con i loro giochi d’illusione, il peccato, i sensi di colpa e la paura.
I Fires boicottavano i primi, ma anche i secondi, i contorni e i dessert. E naturalmente anche la zuppa di adamitico. Eva li detestava. Così in origine Adamo non disse a Eva "Nascondi la mela, che sta arrivando Guglielmo Tel!" ma bensì: "Sei pazza, hai rubato le provette col genoma dei sauri nel frigor del boss, e ci siamo fatti un cocktail per l’happy hour! Guarda ti si sta aprendo una ferita longitudinale nel basso ventre!"
E allora l’Arcangelo Bruciante s’incazzò proprio, li promosse a schiavi, li condannò ai lavori forzati, li incatenò alla materia e li cacciò (a insaputa di Gigi), ma siccome non aveva una buona mira non riuscì a colpirli.
E loro corsero, corsero, corsero, oltrepassarono la coltre di nebbia che divideva i mondi e giunsero nella foresta primigenia, con le lacrime negli occhi astrali, mentre andava loro formandosi un corpo fisico. Oltretutto pioveva un casino. Scivolarono, caddero e persero la foglia di fico.
Preso dalla rabbia Adamo si accorse che a causa di quel cocktail, gli era venuta una clava, e nell'eccitazione usò l'attrezzo per penetrare la ferita di Eva, nel basso ventre, e ivi infierì penetrandola più e più volte. Per questo, narra Nonna Papera nel n. 47 di Topolino, Caino e Abele nacquero che sapevano ballare la tarantella.
Eva diceva ai bambini: "A tavola! E lavatevi bene le mani senza fare tante preistorie!" Ma si rivelò una madre scellerata, che dava sempre ad Abele le porzioni più abbondanti.
Fu così che Caino lo colpì con uno sputacchio avvelenato al curaro, sottratto agli omini aborigeni che lo usavano per intingere le punte delle frecce per la caccia. Poi fuggì, ramingo per il mondo, in cerca di funghi allucinogeni. Drogato perso, fondò la preistoria, da qui il detto: "L'oppio è il padre degli Hyppies".
Da un punto di vista scientifico siamo, quindi, certi di una cosa: la preistoria precedette la storia, così come la protostoria adamitica precedete la preistoria. Siamo quasi sicuri che Adamo diede il nome non solo agli animali, ma anche alle ere: Archeozoico, Paleozoico, Mesozoico e Cenozoico o Pleistocene, nella quale vivete oggi. Quest'ultima si distingue dalle precedenti per la qualità della vita: si mangia meglio, lo dice la parola stessa, Ceno-zoico, Pleisto-cene! Capito?! Ceno, cene; la sera tu ficchi nel microonde una bella pizza e ti sento un dio: sorridi sei nel Pleistocene!
Il Pleistocene si suddivide poi in inferiore, medio e superiore; come le scuole, capito?! Infatti nel Pleistocene sapevano fare le divisioni. L’archeologo A Tira Na Bisa ha trovato i resti delle cene e i resti dei conti, anche allora molto salati. Questi avanzi appartenevano agli Australopitechi, che invece di camminare si spostavano sulle zampe posteriori, procedendo a grandi balzi. Essi proteggevano i loro pargoli in larghe tasche di pelo, poste sullo stomaco, dette marsupi.
Agli Australianidi seguono i Pitecantropi, che iniziano ad accendere il fuoco in cucina. Ne siamo certi, grazie ai ritrovamenti di ricette geroglifiche in Cina, in alcuni ritrovi, come questa “Ahiùngh‚ùnuiùcaiùcaiùcai!” che Significa “Casso, la padella brusa, l’olio sfrigola, butta le uova”.
Vi pare una versione un po' azzardata? Va bene, tagliamo la testa al topo, perchè‚ qui la preistoria diventa veloce; in sei o sette milioni di anni arrivano gli uomini di Neanderthal, che pare non abbiano niente a che fare con gli adamitici, già perfetti e senzienti.
Sette milioni per dodici mesi, quanto fa? Non vi sembra veloce? Ma che cosa volete saperne?! Erano nella preistoria: ci misero tutto quel tempo ad arrivare perché i treni erano molto, molto lenti. Anzi, non li avevano ancora inventati, e in attesa che costruissero il primo, avevano avuto tutto il tempo per andare all'ipermercato ad acquistare moltissimi utensili per cacciare e cucinare: le punte di frecce di pietra, le asce di pietra, i coltelli di pietra, i cucchiai di pietra, le forchette di pietra, le griglie con pietra ollare e pietra lavica per barbecue di pietra, i frullatori di pietra, i forni a micronde di pietra...
E' certo che non pensavano solo a mangiare, ma avevano anche una forma antropomorfa di religione. In Italia c'erano i Neaderthaliani Alpini, al nord, e quelli Pontiniani in Puglia. I primi, soprattutto nella zona di Asiago e di Aosta, adoravano la fonduta al vino bianco, i secondi quella alle cime di rape.
Devo concludere? Dov'è la telecamera?! Non c’è nessuna telecamera? Che vergogna... ingrati, non importa, finiamola qui: sempre del ramo Neanderthal ci sono le famiglie di Cromagnon, Chancelede, Oberkassel, Predmost, Lautsch, Combe-Capelle, Brno e Grimaldi. Questi ultimi erano i più fortunati, in quanto potevano fare il bagno ai Balzi Rossi e andare al casinò di Montecarlo.
Dov'è la telecamera?! Non c’è nessuna telecamera, che vergogna, io merito un’esclusiva! Va bene, cari, schifosi esseri umani, m'accingo a dettare il primo illuminante capitolo sulla nascita dell'universo, ma prima sappiate che per salire in alto, verso la Suprema Luce, la Salvezza, il Paradiso, la Gerusalemme Celeste, i Giardini dell’Inviolato, bisogna scendere in basso (verso destra), percorrendo la ripida scala che porta nelle oscure regioni del caos primordiale. Laggiù inizierete a comprendere come ebbe origine la comicità cabalistica aliena e come domina da sempre gli universi, sia in senso spazio temporale, che in senso temporo spaziale, che dir si voglia, se dir si vuole dire.
Trattare una complessa cosmogomia, quando la faccio io, comogosua se la fa un altro, è cosa ardua, arduissima, arduerrima, anzi difficilina.
Cercherò quindi di offrire solo qualche elemento di riflessione come fece Empedocle, che di elementi se ne intendeva. Egli sosteneva che sono quattro: terra, acqua, fuoco e aria. Oggi, però, con l'evolversi delle tecniche di masturbazione filosofica, i dotti sono giunti alla conclusione che essi sono ben otto, numero della imperfezione assoluta: terra, aria, fuoco, acqua, luce, gas, telefono e benzina. Ma c’è un segreto, segretissimo.
Lasciamo perdere l'etere, che usano solo i drogati, e il pneuma che usano solo i ciclisti, e perveniamo all’Elemento Ignoto, o Fattore Clown, il Nulla. Detto così sembra meno che poco, eppure la legge della relatività gnostica ci insegna che il Nulla è ben visibile nei portafogli delle famiglie italiane verso il 13 del mese.
Premessa conclusa: in principio Dio, Allah, Geova, Visnù, o come volete chiamarlo, dormiva profondamente perché non esisteva. E non esistendo non sognava neppure, ma improvvisamente una ventata gelida di Nulla lo svegliò. Si accorse di avere un freddo notevole, e si disse che il suo nome era di certo Grande Ghiacciato, per gli amici G.G. o più semplicemente Gigi.
Da quel momento ebbe un freddo pazzesco, in quanto il riscaldamento autonomo si accendeva quando cacchio gli pareva. Era un Caos, così decise di assumere una cameriera. Gisella, nipote del Dio dell’universo accanto che esisteva da tempo.
Il nostro universo e poi l’uomo, nacquero perché era l'ora di pranzo e la colf, sorda come una campana fessa, non si decideva a servire il Capo. Aveva un bel chiamarla! L'attesa lo irritò moltissimo, tanto che fece un grande big bang! Le vetrate della sala da pranzo tremarono e cadde un prezioso vaso cinese, che lotolando lotolando si frantumò contlo un mulo. I cavalli nella scuderia si imbizzarrirono per il casino, e destarono Gisella che preparò una provetta fumante di brodo. Primordiale primordiale, come piaceva a Lui. Niente da fare, Gigi si spazientì di nuovo e urlò: "Gisella, c’è una bestia nella minestra!"
E lei: "E' ottima sa?! E’ maschio e femmina: zuppa di adamitico verace del golfo!" Egli l'assaggiò ma si ruppe la dentiera nuova, che non era stata ben scongelata.
Questo episodio è narrato negli antichissimi frammenti dei rotoli surgelati del Mar Glaciale Artico, che presto saranno ritrovati dal noto archeologo A Tira Na Bisa, preso QumùGam (*dall'aramagico Mangia Questo).
La parabola in versi dice:
L'adamitico è una cosa,
che la mangi con diletto,
ma se non sgeli il pacchetto,
rompi il dente e fai starnutt!
Ecco il motivo per cui l'uomo è spesso cattivo, imperfetto, freddo: è nato da uno scongelamento.
Gigi, il Grande Ghiacciato, in principio si annoiava, così inventò il campionato di hockey su ghiaccio, ma all'inizio dei tempi non era possibile il pareggio perché‚ non esistevano ancora i supplementari.
Nel mondo di sopra, di mezzo, di sotto e di lato, due forze contrapposte si contendevano il primato in classifica. C'erano i veri angeli o Freezers, spiriti dal sangue caldo, detti anche figli dell’Arcangelo Infreddolito e i demoni sauri, o Fires, esseri dal sangue freddo, detti anche figli dell’Arcangelo Bruciante, che ancora oggi non sanno cucinare un arrosto come si deve, ma riescono a bruciare le anime degli esseri umani con i loro giochi d’illusione, il peccato, i sensi di colpa e la paura.
I Fires boicottavano i primi, ma anche i secondi, i contorni e i dessert. E naturalmente anche la zuppa di adamitico. Eva li detestava. Così in origine Adamo non disse a Eva "Nascondi la mela, che sta arrivando Guglielmo Tel!" ma bensì: "Sei pazza, hai rubato le provette col genoma dei sauri nel frigor del boss, e ci siamo fatti un cocktail per l’happy hour! Guarda ti si sta aprendo una ferita longitudinale nel basso ventre!"
E allora l’Arcangelo Bruciante s’incazzò proprio, li promosse a schiavi, li condannò ai lavori forzati, li incatenò alla materia e li cacciò (a insaputa di Gigi), ma siccome non aveva una buona mira non riuscì a colpirli.
E loro corsero, corsero, corsero, oltrepassarono la coltre di nebbia che divideva i mondi e giunsero nella foresta primigenia, con le lacrime negli occhi astrali, mentre andava loro formandosi un corpo fisico. Oltretutto pioveva un casino. Scivolarono, caddero e persero la foglia di fico.
Preso dalla rabbia Adamo si accorse che a causa di quel cocktail, gli era venuta una clava, e nell'eccitazione usò l'attrezzo per penetrare la ferita di Eva, nel basso ventre, e ivi infierì penetrandola più e più volte. Per questo, narra Nonna Papera nel n. 47 di Topolino, Caino e Abele nacquero che sapevano ballare la tarantella.
Eva diceva ai bambini: "A tavola! E lavatevi bene le mani senza fare tante preistorie!" Ma si rivelò una madre scellerata, che dava sempre ad Abele le porzioni più abbondanti.
Fu così che Caino lo colpì con uno sputacchio avvelenato al curaro, sottratto agli omini aborigeni che lo usavano per intingere le punte delle frecce per la caccia. Poi fuggì, ramingo per il mondo, in cerca di funghi allucinogeni. Drogato perso, fondò la preistoria, da qui il detto: "L'oppio è il padre degli Hyppies".
Da un punto di vista scientifico siamo, quindi, certi di una cosa: la preistoria precedette la storia, così come la protostoria adamitica precedete la preistoria. Siamo quasi sicuri che Adamo diede il nome non solo agli animali, ma anche alle ere: Archeozoico, Paleozoico, Mesozoico e Cenozoico o Pleistocene, nella quale vivete oggi. Quest'ultima si distingue dalle precedenti per la qualità della vita: si mangia meglio, lo dice la parola stessa, Ceno-zoico, Pleisto-cene! Capito?! Ceno, cene; la sera tu ficchi nel microonde una bella pizza e ti sento un dio: sorridi sei nel Pleistocene!
Il Pleistocene si suddivide poi in inferiore, medio e superiore; come le scuole, capito?! Infatti nel Pleistocene sapevano fare le divisioni. L’archeologo A Tira Na Bisa ha trovato i resti delle cene e i resti dei conti, anche allora molto salati. Questi avanzi appartenevano agli Australopitechi, che invece di camminare si spostavano sulle zampe posteriori, procedendo a grandi balzi. Essi proteggevano i loro pargoli in larghe tasche di pelo, poste sullo stomaco, dette marsupi.
Agli Australianidi seguono i Pitecantropi, che iniziano ad accendere il fuoco in cucina. Ne siamo certi, grazie ai ritrovamenti di ricette geroglifiche in Cina, in alcuni ritrovi, come questa “Ahiùngh‚ùnuiùcaiùcaiùcai!” che Significa “Casso, la padella brusa, l’olio sfrigola, butta le uova”.
Vi pare una versione un po' azzardata? Va bene, tagliamo la testa al topo, perchè‚ qui la preistoria diventa veloce; in sei o sette milioni di anni arrivano gli uomini di Neanderthal, che pare non abbiano niente a che fare con gli adamitici, già perfetti e senzienti.
Sette milioni per dodici mesi, quanto fa? Non vi sembra veloce? Ma che cosa volete saperne?! Erano nella preistoria: ci misero tutto quel tempo ad arrivare perché i treni erano molto, molto lenti. Anzi, non li avevano ancora inventati, e in attesa che costruissero il primo, avevano avuto tutto il tempo per andare all'ipermercato ad acquistare moltissimi utensili per cacciare e cucinare: le punte di frecce di pietra, le asce di pietra, i coltelli di pietra, i cucchiai di pietra, le forchette di pietra, le griglie con pietra ollare e pietra lavica per barbecue di pietra, i frullatori di pietra, i forni a micronde di pietra...
E' certo che non pensavano solo a mangiare, ma avevano anche una forma antropomorfa di religione. In Italia c'erano i Neaderthaliani Alpini, al nord, e quelli Pontiniani in Puglia. I primi, soprattutto nella zona di Asiago e di Aosta, adoravano la fonduta al vino bianco, i secondi quella alle cime di rape.
Devo concludere? Dov'è la telecamera?! Non c’è nessuna telecamera? Che vergogna... ingrati, non importa, finiamola qui: sempre del ramo Neanderthal ci sono le famiglie di Cromagnon, Chancelede, Oberkassel, Predmost, Lautsch, Combe-Capelle, Brno e Grimaldi. Questi ultimi erano i più fortunati, in quanto potevano fare il bagno ai Balzi Rossi e andare al casinò di Montecarlo.