POESIA
Dove il sangue scorre
Signore, io non sono eterno, ma di certo eterno sono, per questo ora ti prego, ché il dolore del mondo di rabbia l’anima trafigge! Signore, io non sono eterno, ma di certo eterno sono, eppur la falsa morte ancora ci atterrisce, almeno parlaci di te dalla perpetua mente, esaudisci i retti desideri dei giusti e degli onesti! Noi si prega e s’attende, ché solo Tu conosci il giorno, e dalla lontana eternità manderai il tuo partigiano, santo arcangelo e figlio. O Signore, io non sono eterno, ma di certo eterno sono, e vedo la legge calpestata, l’amore affamato e vilipeso! La madre, il figlio uccide, il figlio, il padre batte, il nonno, il nipotino, accompagna al camposanto. Mille e mille cadono, onesti, giovani, umili e puri presi da incurabili morbi, lacrime scendono sui visi, il dolore calpesta vite fiorenti, e allor si impreca l’esser vivi. Il prepotente assassina e ruba, tutto depreda e per se tiene, miserabili a miliardi, vecchi, neonati e servi, sono concime nei deserti, mentre i mercenari dell’illusione, ogni speranza annientano. Perciò dammi magia, perché non sono eterno, ma di certo eterno sono, incantesimi di bene, io pretendo! Il bastone di Mosè distribuisci tra i tuoi figli, che senza armi di spirito non si può più resistere, la sconfitta galoppa, e chi combatterà? Suonano i violini strazianti melodie funebri, e cantano i cicloni assassini. Il trillo dell’oppositore vulcani e tempeste, fa ballare, il mondo muore, di fuoco è il mare. Signore, io non sono eterno, e levo i pugni al cielo, imprecando alle stelle, a te giunga il mio appello! Io urlo una preghiera, io grido: santità e magia! Che noi di fango siamo, e su una giusta terra vogliamo eternamente abitare! Accompagnaci armati, al di là del Giordano! Mio Dio, non tardare, disfa questo putrido mondo, dove il sangue degli innocenti a fiumi scorre! |