POESIA
Om Shiva Om Shiva
Carattere e metallo, non video da sballo, il rude piombo duro, l’inchiostro scuro, forte, profanano la carta e vincono la morte. Lo scrivere è la spada, creata per duellare, per vincere e salvare, difendere, espugnare, fantastico e reale. Poema del futuro, poema del passato, del buono ch’è celato in Gandalf e Re Artù. Di Angelica io canto, Morgana seduttrice, di Bilbo, Ulisse e Mida, sequenza evocativa, eroica, sempre viva. Vulcano e Marte amo, la fede ed il coraggio, i santi, i condottieri, i maghi ed i velieri. Io canto il rosso e il nero, l’arancio, che contempla, il viola e la virtù, il giallo che comanda, ma poi dormo nel blu, e già son puro bianco che è luce e nulla più. Io prego Che Guevara, Gozzano, Marinetti Campana ed Ungaretti, Céline, Nietzsche e Lenìn! Io vivo ciò che canta al cuore la baldanza, è un pugno e una carezza l’ebbrezza di Rimbaud. L’amore per la donna io canto e canterò! Di Gabry stralunata, dal bianco affatturata, di Elena l’infanta che un giorno mi lasciò. Di Monica, l’amata, a Guido incatenata, di Elena vestale, in guerra col suo Rino, e Martine la profanata, delizia, dolce fata, poi Rita la furente, che prese tutto e niente, di Laura, dolci acque che sempre adorerò, di Cristo e di Maria, io canto e canterò. Io canto luci ed ombre, ricordi, fiumi e tombe, i baci lussuriosi, i cieli nuvolosi, ferite senza eguali, del sesso i temporali, lillà e crisantemi, la fede dei blasfemi, passione e vanità, la fede dei supremi, bellezza e verità, dal magma ribollente Shiva riemergerà, e l'anima mia stanca papà riabbraccerà! |