POESIA
La via dell’Oro
Rovine di cuori avvizziti dagli evi, rovine di sogni, che sogni non sono mai stati, ricordi d ieri annegati in un sorso di vino, speranze? No, sogni, vissuti con gl’occhi velati, che sogni non sono mai stati. Rimpianti celati. Partimmo cantando, sicuri d’avere in un pugno il destino, frememmo d’ardore divino, lottando con fede guardavamo lontano. Grondava di sangue il rosso vessillo del cuore, grondava di sangue e d’amore la fronte del Che sotto il sole, grondava di sangue e di viole la croce di Cristo Signore, da sempre inzuppato di rosso è l’arcano maggiore! La Ruota ed il Mondo, il Carro, le Stelle, il Papa e l’Imperatore. Ma ecco, il Bagatto bislacco ci tese un agguato e fu scacco! La Torre ci accolse, la Morte ci attese, e or resta l’appeso, che dorme nel nero del sonno più atteso. La luna si leva e illumina il campo, e l’Opera compie nel Bianco |