POESIA
Angela
Millonovecentosettantuno, strade di periferia, birra ai semidei, si parte sgommando verso l’infinito, la macchina corre, macellando speranze. Mi ricordo di te, lontana, impregnavi le ore migliori della mia vita, giovane angoscia. Quel giorno è morto, inghiottito, dall’abisso dei giorni. Tremate! Io sono il Signore Dio tuo! Non avrai altro Dio, all’infuori di me! Osservate il rito, Caini dei suburbi, di generazione in generazione, immolandovi a Jimmi Hendrix! Non permettete allo Sterminatore di entrare in voi per colpire l’innocenza. |