la vita e' allucinazione
Passo il mio tempo a leggere e comporre,
son lo scrittor legato nella torre, spendo le ore come un domatore, che doma le parole con valore. Corre il mio giorno, ed è un ciclista in fuga, che pedalando lesto il piede suda, puzza il mio tempo come un pedalino, che lascia l’acqua nera al lavandino. Metafora più schietta mai fu detta, che non succede nulla, molto in fretta, ma va a cagà, porca malinconia, fandango, rumba, twist e bulerias! La musica che ho scelto per commento m’invita e mi distrae con tormento, io vivere vorrei come un gitano, con la chitarra al collo e il lazo in mano, correndo sul cavallo nella pampa, ma nella pausa ahimè leggo La Stampa, che ieri nel menare il cane a spasso, a calci con un piede ho preso un sasso. Fasciato e dolorante nel pigiama, frenetico il flamenco mi reclama, sbilenco ballerò con De Lucia, un passo in più e vien giù la libreria. Sommerso da Tabucchi e Pasolini, la testa sui gradini si tritura, e sangue mi scodella la rottura, amici miei, che peso la cultura! |